
ISLANDA
ITINERARIO INVERNALE
A CACCIA DELL'AURORA BOREALE
Questa avventura invernale di 6 giorni inizia dalla penisola di Reykjanes che visiteremo nell'ultima tappa di questo viaggio. Ci lasciamo alle spalle il paesaggio vulcanico, segnato dalle recenti eruzioni nella zona di Grindavik, per dirigerci verso la capitale per una breve visita. Se capitate a Reykjavìk nel week end vale la pena visitare il mercato delle pulci di Kolaportid dove si possono trovare i maglioni tipici lopapeysa, in lana di pecora lavorati a mano. In alternativa, a Borgartun, l'Hndknitting Association of Iceland offre una vasta collezione in 100% lana di pecora islandese. Ma vi sveleremo più avanti dove abbiamo acquistato il nostro.
Percorriamo un breve tratto della costa ovest per spingerci fino al primo alloggio. Si tratta di un piccolo cottage di legno, poco prima della cittadina di Akranes, che guarda alle montagne da un lato e al mare dall'altro: Moar Cottage.
Reykjavìk e dintorni
Nella terra del ghiaccio e del fuoco, alla ricerca delle luci del Nord e dei freddi paesaggi innevati. Un self drive lungo la Ring Road, tra cascate, grotte di ghiaccio e aurora boreale.
Il miglior modo per spostarsi è con veicolo 4WD dotato di gomme chiodate e non addentrarsi in autonomia in vie secondarie. Durante l'inverno islandese le strade si ricoprono di neve e ghiaccio e il vento può raggiungere velocità impressionanti. Il tempo può variare velocemente nel corso di una stessa giornata ed è sempre bene capire cosa aspettarsi.
Per il noleggio auto ci siamo affidati a Ring Rental con pick up direttamente dall'aeroporto di Keflavik.
Si tratta del percorso più popolare d'Islanda, che tocca molti punti panoramici degni di nota. Ma percorrerlo in inverno può non essere un'impresa così semplice, la neve limita la visibilità e il bianco della strada si confonde con il cielo. Prima tappa è il Parco Nazionale di Þingvellir, un canyon lavico che segna il punto d’incontro tra la placca tettonica nordamericana e quella eurasiatica. In inverno la neve impedisce di proseguire oltre la cascata ghiacciata di Öxarárfoss.
Si prosegue in direzione Geyser dove si trova Strokkur, il più attivo della zona. Tenete il cronometro a portata di mano perchè questo geyser erutta ogni 5-10 minuti con fontane di acqua calda tra gli 80-100°C fino a 30 metri di altezza.
Chiudiamo il cerchio dorato con l'imponente cascate Gullfoss, percorrendo un sentiero che permette di ammirare dall'alto la possenza delle sue acque.
Sfruttando al massimo le 7 ore di luce che il mese di febbraio ci regala, ci dirigiamo verso una spettacolare Cabin posizionata sulla cima di una collina innevata, con vista panoramica e hot tube privata. Il soggiorno al Blue View Cabin ci sorprende con la prima aurora boreale di questo viaggio.
Il Circolo d'Oro
La luce del mattino illumina questo bianco scenario, nonostante le temperature siano di molti gradi sotto zero. Raggiungiamo la parte Sud dell'isola, dove per prima incontreremo Seljalandsfoss. Particolare per la possibilità di camminarci dietro ed essere raggiunti dai suoi spruzzi, ma solo nei mesi estivi. E' possibile però raggiungere la vicina cascata nascosta dalle rocce di Gljufrabui.
Un delle cascate più impressionanti è sicuramente Skògafoss, con il suo salto di 60 metri. Per assicurarsi diversi punti di vista si può raggiungere la base della cascata, oppure percorrere la scalinata per una prospettiva dall'alto, facendo attenzione a non scivolare.
Percorrendo la stessa strada, si raggiunge il promotorio di Dyrhòlaey, con le sue alte scogliere, dove il mare incontrano lunghe distese di sabbia nera, in perfetto contrasto con il candore della neve. Ma la spiaggia nera più pericolosa di tutte resta Reynisfjara, per la potenza delle sue onde, famosa per le conformazioni di basalto.
Se cercate una spiaggia altrettanto suggestiva, senza parcheggio a pagamento e con poche persone, scegliete la spiaggia nera di Vìk: Vikurfjara, da cui ammirare il tramonto sui faraglioni.
Alloggiamo al Black Beach Suites, con vista oceano, un altro luogo perfetto per ammirare per la seconda sera lo spettacolo delle luci del Nord.
Cascate, spiaggia nera e Vìk
Jökulsárlón e Diamond Beach
Dedichiamo qualche ora a visitare il centro di Vìk ì Myrdal, ai piedi del ghiacciaio Mýrdalsjökull, sulla cima del vulcano Katla. Un risveglio del vulcano porterebbe allo scioglimento dei ghiacci e ad una inondazione del paese che sorge in una conca. Questo fa pensare a quanto sia pericolosamente in bilico la sopravvivenza di questa piccola cittadina in cui l'unico punto rialzato è rappresentato dalla collina su cui sorge la Chiesa di Reynir.
Qui troviamo una bottega caratteristica, Prjonastofan Katla Wool Studio, dove le donne di famiglia cuciono a mano o a macchina i tipici maglioni islandesi, ed è qui che prenderemo il nostro per tenerci al caldo nelle lunghe notti con il naso all'insù alla ricerca delle luci.
Il paesaggio inizia a cambiare e all'orizzonte compaiono i primi ghiacciai e lagune glaciali: Fjallsàrlòn e la più grande Jökulsárlón con gli icebergs che dal ghiaccio vengono portati fino alla vicina Diamond Beach.
A poca distanza troveremo il nostro alloggio Vagnsstadir Guesthouse, a Borgarhöfn, dove ci prepareremo per la terza notte di fila allo spettacolo dell'aurora boreale.
Grotte di cristallo
Il mattino successivo ritorniamo a Jökulsárlón, dove abbiamo l'incontro con la nostra guida (iceguide.is) che ci porterà nel cuore delle grotte di ghiaccio: un'esperienza possibile solo nei mesi freddi da novembre a marzo. Nell'avvicinamento in Superjeep vediamo il sole sorgere, branchi di renne e guadi ghiacciati, in uno scenario paesaggistico spettacolare. Le grotte di ghiaccio si formano in aree remote del ghiaccio del Vatnajökull, il più grande d'Europa.
Procedendo sulla via del ritorno, ci fermiamo per un breve hiking fino ai piedi dello Svìnafellsjökull Glacier, con le sue stupende conformazioni blu.
Per la nostra ultima notte alloggiamo al The Garage, dove i proprietari Anna and Sigurdur hanno rinnovato un vecchio garage e stalle nella loro fattoria per creare un luogo accogliente e ricco di storia, mantenendo la rusticità degli interni.
Penisola di Reykjanes
Ripercorriamo a ritroso la strada che ci separano dall'aeroporto ma prima faremo tappa alle meno conosciute cascate di Urridafoss, dove si può parcheggiare a ridosso del punto panoramico, praticamente deserto.
Proseguiamo verso la Blue Lagoon, l'inflazionato sito termale, visitabile anche esternamente con un sentiero che si snoda tra le caratteristiche azzurre acque provenienti dalla vicina centrale geotermica. Infine raggiungiamo le pozze di fango e gli alti vapori di Gunnuhver e le selvagge scogliere di Reykjanestà prima di salutare l'isola del ghiaccio e del fuoco.






















La raccolta dei più suggestivi paesaggi li trovi in Islanda Gallery




Islanda in inverno: itinerario di 6 giorni
Nella terra del ghiaccio e del fuoco, alla ricerca delle luci del Nord e dei freddi paesaggi innevati. Un self drive lungo la Ring Road, tra cascate, grotte di ghiaccio e aurora boreale. Il miglior modo per spostarsi è con veicolo 4WD dotato di gomme chiodate e non addentrarsi in autonomia in vie secondarie. Durante l'inverno islandese le strade si ricoprono di neve e ghiaccio e il vento può raggiungere velocità impressionanti. Il tempo può variare velocemente nel corso di una stessa giornata ed è sempre bene capire cosa aspettarsi. Per il noleggio auto ci siamo affidati a Ring Rental con pick up direttamente dall'aeroporto di Keflavik.